La musica popolare ha nel Salento un sapore del tutto particolare. Risulta legata all’antico mondo contadino alle sue insicurezze alle sue credenze. La produzione risulta molto varia, tuttavia risulta possibile distinguere tre filoni: Pizzica Tarantata, Pizzica de core e danza delle spade. Il termine “pizzica” in salentino indica pungere e nel caso della musica è riferito alla puntura fatta dalla taranta, insetto appartenente alla famiglia degli aracnidi, il cui veleno provoca nel corpo umano profondi stati di agitazione, emicranie, attacchi epilettici.
La pizzica tarantata
E’ una danza terapeutica che nasce dal rito di guarigione delle tarantate, durante la messa-esorcismo che ogni 29 giugno si svolgeva presso la cappella di San Paolo a Galatina, santo protettore di tutti coloro i quali sono morsi dai ragni velenosi. L’esorcismo poteva in ogni caso svolgersi anche in privato, tra le mura domestiche, con l’ausilio di tamburelli, violini, armoniche a bocca e altri strumenti musicali.
Il soggetto morso dalla taranta che era per lo più donna ballava, al suono dei tamburelli, per ore in preda all’epilessia causata dal veleno, fino a che liberata dal veleno perdeva i sensi. Ad ogni estate in prossimità del 29 giugno il tormento del veleno si rinnovava così come si ripeteva il rito i liberazione. Alcuni studiosi hanno legato il fenomeno al ruolo particolarmente sottomesso nel mondo contadino della donna, che aveva in questa manifestazione l’unico momento di liberazione dalla depressione. Secondo Ernesto De Martino, “il morso esprime conflitti psichici cifrati emergenti dall’inconscio”.
La pizzica de core
E’ un ballo che si presenta con alcune varianti della pizzica tarantata. Infatti la pizzica de core rappresenta i sentimenti d’amore, erotismo e passione nel rito di corteggiamento tra un uomo e una donna. In questo ballo la donna balla al ritmo frenetico dei tamburelli e violini sventolando un fazzoletto rosso, il colore della passione, con il quale invita a ballare colui che il capriccio le indica. Stanca di questo compagno, ne invita un altro e un altro ancora a suo piacimento, donando il fazzoletto solo a colui che sarà stato in grado di rapirle il cuore assecondando ogni suo desiderio, ogni sua fantasia.
Danza delle spade
E’ un antico rituale di derivazione greca. La sua genesi non è perfettamente conosciuta, si basa sul continuo conflitto tra il bene il male. Anch’essa nasce sul ritmo della pizzica al suono di tamburelli e violini. Essa deriva dai duelli rusticani, che si tenevano quando l’onore e l’orgoglio erano stati feriti, con le faide tra famiglie che insanguinavano i paesi. Durante la festa di San Rocco s’incontravano e davano il via a questo mito leggendario che è diventato la danza delle Spade.
In origine essi venivano combattuti con coltelli e spade affilate. Successivamente il duello è diventato una semplice danza i coltelli e spade vengono mimate con il movimento del braccio con il dito indice e medio protesi come una lama. Durante la danza si mima un duello vero e proprio con tanto di attacchi, di affondi e difese. La manifestazione più rappresentativa è a Torre Paduli, in un immenso piazzale, ogni 15 agosto in occasione de festeggiamenti di San Rocco.